Sono oltre 2300 i prodotti e i progetti che, a oggi, fanno parte della Collezione Compasso d’Oro, patrimonio nazionale che trova la sua esposizione permanente all’interno dell’ADI Design Museum di Milano. Tra più di 360 premiati ci siamo anche noi ed è per tutta la famiglia Barazzoni motivo di orgoglio e punto di partenza per ambire sempre ad alti traguardi. Non ci viene difficile, in realtà: c’è chi ha il pallino per il colore sfrenato, chi per soluzioni altamente elaborate, noi abbiamo un debole per il design. Da sempre. Fin da quando la nostra azienda ha visto la luce. Fin da quando, nel 1897, il fondatore della nostra azienda Giovanni Battista Barazzoni avvia un piccolo laboratorio artigianale di articoli di casalinghi in ottone, rame e latta: una manciata di anni dopo e il catalogo conta già 139 articoli e 523 modelli, uno diverso dall’altro. Questa passione per la forma è esplosa anche tra le mani del figlio, Giovanni Battista “Neni” Barazzoni, che amplia ulteriormente la produzione: nel 1930 sono 1600 i pezzi offerti, in alluminio e lamiera zincata.
Le origini del design in cucina
È proprio grazie a Neni che, per primi in Italia, abbiamo introdotto il concetto di design nella realizzazione dei nostri prodotti. Mai nessuno aveva osato prima. Neni aveva avuto un’idea folgorante che cambiò per sempre il corso della storia delle aziende specializzate in pentole e utensili da cucina. Diceva: «Se disegniamo noi il vasellame, siamo uguali agli altri. Ma se lo facciamo disegnare dagli specialisti, allora saremo molto competitivi». È così che è nata la linea di pentole TUMMY, disegnata da Ennio Lucini e unica nel suo genere, che è valsa alla Barazzoni, tra numerosi riconoscimenti, il prestigioso Compasso d’Oro del 1979 nella categoria Arredi e Complementi per la casa.  Nella foto dell'epoca, il Compasso d'Oro vinto dalle pentole Tummy nel 1979.
Nella foto dell'epoca, il Compasso d'Oro vinto dalle pentole Tummy nel 1979.
La pentola: da oggetto comune a icona
Il più antico e istituzionale riconoscimento nell’ambito del design a livello mondiale ha voluto così premiare il valore che il design della Tummy ha impresso al mondo della produzione e alla società in modo trasversale. Perché è stata scelta proprio la linea di pentole Tummy? Per tanti motivi. D’altra parte, non è un caso se viene prodotta ancora oggi, aggiornata nella linea Tummy Evolution dal nostro direttore artistico Claudio Bellini, e ancora oggi viene tramandata di madre in figlia! Il primo: è la capostipite delle pentole create in collaborazione con un illustre designer. In questo caso, è stato Ennio Lucini a trasformare il consueto oggetto cilindrico presente in tutte le cucine (e di certo non avvezzo a sguardi o complimenti lusinghieri), un oggetto antico e indispensabile, in un’icona dalla straordinaria forma bombata, che ricorda le antiche pignatte liguri in terracotta. Curve sinuose, femminili, morbide: appena viene lanciata, la pentola Tummy sconvolge il mercato, tanto che all’epoca c’era una lista di attesa di almeno sei mesi per averla. I suoi plus: oltre al design tutto curve, la combinazione di finitura lucida e satinata all’interno per una più facile pulizia quotidiana. In acciaio inox 18/10, ha fondo a tre strati acciaio-alluminio-acciaio per un’ottimale distribuzione della temperatura e ha maniglie in acciaio sottili, sempre bombate, ergonomiche da impugnare e belle da vedere. Bellini, poi, si è occupato del suo restyling e ha proposto la Tummy Evolution in due versioni: una con coperchio in acciaio e una con coperchio in vetro silicone. È il futuro che avanza, sempre al passo con le esigenze della cucina contemporanea, con il gusto dei piaceri conviviali, ma mai separato da quel prezioso bagaglio di heritage, fondamenta indispensabile per chi guarda lontano.

L'ingresso dell'ADI Museum a Milano
Il design che nasce dall’armonia
Da quell’innovazione in poi, Barazzoni ha realizzato diverse linee di prodotti in collaborazione con importanti designer: Ferdinand Porsche (a lui si deve il disegno della linea Luci & Ombre, nome dovuto al forte contrasto tra il lucido e il nero, tra l’acciaio inox all'interno, lo strato di alluminio sul fondo e sulle pareti, il titanio all'esterno per non far disperdere il calore), Mario Bellini, l’architetto Claudio Bellini (che nel 2003 ha firmato la linea My Lady, realizzata in occasione del centenario dell'azienda e anch'essa pluripremiata, Good Design, RedDot Award), solo per citarne alcuni. Eppure il design, che è da sempre nel dna di Barazzoni, non è mai stato fine a se stesso. Ogni particolare delle nostre pentole nasce dalla ricerca della piena armonia tra tecnologie all’avanguardia, qualità eccelsa, funzionalità ottimale e forma accattivante. Così, i volumi speciali, gli spessori degli acciai, le caratteristiche tecniche dei fondi e ogni infinitesimale dettaglio sono studiati per unire eccellenti prestazioni e altissima innovazione estetica. Le forme sposano la funzione. Il progetto si arricchisce di soluzioni inaspettate, ma sempre strettamente connesse allo scopo per cui vengono concepite. Non è un compromesso: è un legame indissolubile messo a punto da un avanzato studio di design in-house e grazie alla collaborazione con grandi designer italiani e internazionali.

Il successo più grande? La continuità nel tempo
Sono nate così, da questo mix sapiente, le forme di Barazzoni. È nata così la nostra iconica Tummy, pentola da Compasso d’Oro e ne nasceranno ancora di pentole straordinarie, ancora verranno tramandate di generazione in generazione, ancora saranno protagoniste in cucina e sfideranno le mode, perché «costruire una pentola d’acciaio per noi significa produrre un oggetto destinato a perdurare nel tempo», come ama sempre ripetere il nostro presidente Andrea Barazzoni. Per questo la forma è il nostro pallino: ci piace plasmare la materia prima, per farla tendere verso espressioni sempre più ardite di design, sempre più facili da usare, sempre più belle da vivere.
 
      
    










