"Ricordo quando, ancora ragazzino, con mio nonno entravamo 'nella fabbrica': la curiosità iniziava fin dal cortile di casa che percorrevamo silenziosamente per riuscire ad ascoltare il fischio di sfiato della trancia che gonfiava le pentole della linea Tummy. Mio nonno mi spiegava che ogni fischio era una pentola e, se non lo sentivamo con regolarità, allora c’era un problema che rallentava la produzione.
La trancia era collocata dalla parte opposta rispetto a dove entravamo, prima si passava davanti alle macchine di pulitura che sembravano muggire tanto era lo sforzo dei mandrini e delle ruote sulle pentole.
Quando passavamo tutti salutavano mio nonno e mi sorridevano. Io, dall’alto dei miei dieci anni, cercavo di darmi un contegno mentre ricambiavo il saluto. Ci muovevamo tra montagnole di pentole ordinate e ammonticchiate con cura da mani esperte e nel frattempo ci veniva incontro il Signor Rusca, il Direttore di stabilimento, una persona molto seria dal portamento sicuro che ti incuteva, con il solo aspetto, un senso di dovere, di attenzione, di responsabilità.
La visita finiva con il magazzino. Il Responsabile era il signor Cartumini “padre” che, avendo la mansione di custode, abitava con la famiglia dentro l’Azienda e insegnava il mestiere al figlio, diventato a sua volta Responsabile di magazzino fino alla meritata pensione. Era il signor Cartumini “padre” ad aiutare a caricare il furgone del Signor Tonino: quante volte l'ho visto negli anni arrivare dalla Puglia a prendere le pentole. Mi ha fatto piacere in seguito incontrarlo nella sua Barletta.
Se penso che siano trascorsi centoventi anni da quando il mio bisnonno con tanta fatica e molto coraggio aprì un piccolo stabilimento ad Invorio, non posso non pensare a tutti quei volti che mi scorrono nella mente, ognuno con la sua storia. Sono loro ad aver contribuito con il proprio impegno a far crescere quel piccolo stabilimento.
Né mio padre né mio nonno mi hanno mai spinto a seguire le loro orme o mi hanno mai spiegato come fare questo mestiere. Dopo tanti anni mi rendo però conto che l'ho appreso guardandoli lavorare, osservando il loro impegno, la loro dedizione.
Mi auguro di saper proseguire il loro operato e di continuare a dare il mio contributo per la crescita e la prosperità dell’Azienda. È un impegno che sento come un dovere verso di loro e verso la società civile, che ogni Azienda contribuisce a far crescere, migliorare e prosperare."
Andrea Barazzoni
Presidente
 
      
    










